Una lettera aperta per il futuro dell'intelligenza artificiale

Contiene suggerimenti perché l'intelligenza artificiale continui a essere una risorsa preziosa per l'umanità. Ecco chi l'ha firmata

(Immagine: Viaframe/Corbis)

Lotta alle malattie, automobili che si guidano da sole, riconoscimento facciale. Sono solo alcune tra le sterminate e promettenti applicazioni dell'intelligenza artificiale, universalmente intesa come “la teoria e le tecniche per lo sviluppo di algoritmi che consentano alle macchine (tipicamente ai calcolatori) di mostrare un'abilità e/o un'attività intelligente […] tipica della mente umana”. Un campo che, opportunamente combinato e modulato con l'intelligenza umana, potrà cambiare radicalmente – in meglio, si spera – il futuro del pianeta. E che, però, può rivelarsi un'arma a doppio taglio. E dunque va regolato, come hanno appena sottolineato 400 tra scienziati e pensatori in una lettera aperta pubblicata sul sito dell'istituto Future of Life, intitolata Priorità di ricerca per un'intelligenza artificiale robusta e benefica. Tra i firmatari ci sono persone del calibro di Stephen Hawking, Elon Musk, Eric Horvitz e gli italiani Francesca Rossi, docente di informatica a Padova e Harvard, Rodolfo Rosini, ceo di Storybricks, e Roberto Paura, dell'Italian Institute for the Future.

Nella lettera, gli scienziati spiegano che “l'intelligenza artificiale può farci raggiungere risultati ambiziosi, come l'eradicazione delle malattie o della povertà, ma deve fare solo quello che noi vogliamo che faccia*”. E sottolineano, in un documento allegato che contiene una sorta di linee guida sulle priorità della ricerca, la necessità di “lavori sugli effetti economici dell'uso dell'intelligenza artificiale, per evitare che i sistemi intelligenti facciano perdere il lavoro a milioni di persone. A lungo termine, invece, i ricercatori devono assicurarsi che, nel momento in cui l'intelligenza artificiale avrà il controllo delle infrastrutture, siano in campo anche* mezzi di contenimento nel caso in cui ci siano avarie nel sistema”. La firmataria italiana Francesca Rossi, inoltre, ha spiegato a La Repubblica che la lettera “serve a riportare equilibrio e ricordare la necessità di guidare la ricerca, ma anche a frenare le posizioni catastrofiste*”* di chi, sull'onda degli scenari apocalittici evocati da cinema e letteratura di fantascienza, teme che l'intelligenza artificiale possa sopraffare quella umana.

Nelle linee guida suggerite dagli scienziati, si ribadiscono aspetti importanti di cui occuparsi nel breve periodo, come la legislazione per i veicoli senza guidatore, tutte le questioni legate all'etica delle macchine (per esempio: come dovrebbe comportarsi un veicolo senza guidatore quando si trovasse a scegliere tra la sicurezza dei passeggeri e quella dei pedoni? - impossibile, a tal proposito, non pensare alle leggi della robotica di Isaac Asimov), la privacy e lo sviluppo di armi automatiche. “I benefici potenziali dell'intelligenza artificiale”, concludono i firmatari della lettera, “sono enormi, dal momento che oggi tutto ciò che la società può offrire è il frutto dell'intelligenza umana .Non possiamo predire quello che potremmo ottenere quando tale intelligenza sarà magnificata dagli strumenti che arriveranno dall'intelligenza artificiale […] ma è importante capire come sfruttarne i benefici evitando potenziali insidie”.