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1/4 Tre scenari per il futuro / Premessa: tutto potrebbe cambiare in fretta

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    STUDIO DI CREDIT SUISSE

    Ma la globalizzazione sta morendo? Tre scenari per il futuro del mondo

    1/4 Tre scenari per il futuro / Premessa: tutto potrebbe cambiare in fretta

    Più di vent'anni di globalizzazione. Il colossale processo di interdipendenza e integrazione tra economie, mercati, culture e nazioni ha premuto sull'acceleratore all'inizio degli anni Novanta: a dare l'impulso un mix unico di eventi come il crollo dell'Unione Sovietica, l'avvio dei grandi processi di liberalizzazione degli scambi commerciali, il boom cinese. Ma anche la galoppata delle economie emergenti, l'avvento dell'euro, la crescita della finanza mondiale. Come spiega l'imponente ricerca di Credit Suisse “The End of Globalization or a More Multipolar World”, proprio grazie alla globalizzazione si sono sviluppati nuovi paradigmi che oggi conosciamo bene, come il sorgere delle “città globali”, il successo dei piccoli Stati, il mutamento degli stili di consumo, una ricchezza crescente nei Paesi emergenti.

    Ora però qualcosa sembra essersi inceppato. La crisi post Lehman e poi quella dell'eurozona, l'aumento delle disuguaglianze a livello planetario, la frenata cinese, lo stesso climate change gettano lunghe ombre su quella che è la globalizzazione come l'abbiamo conosciuta finora. Il commercio da mondiale sembra stia ripiegando su una dimensione più regionale, con l'innalzamento di alcune barriere protezionistiche in ordine sparso. Dal punto di vista finanziario, nessuno sembra più in grado di competere con Wall Street e la centralità del dollaro. Ma le grandi migrazioni stanno mettendo a rischio un modello di sviluppo equilibrato.

    Così ora gli scenari diventano tre, secondo Crédit Suisse. Con grandi cambiamenti dietro l'angolo. Vediamo di cosa si tratta.

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